il tema della terza edizione
La terza edizione del Mediterranean art prize (Map3) con la mostra delle opere finaliste, nell’intento di rievocare il successo e il portato culturale delle sue prime due edizioni, avrà luogo dal 05 al 13 agosto 2023. Dopo i temi della prima edizione (Pensare mediterraneo) e della seconda edizione (Common ground) anche la terza edizione si dota in un motto, di una traccia, di un punto polare che offra la possibilità di leggere gli eventi attraverso un filtro condiviso senza per questo pretendere di determinarli o di orientarli.
Il tema della terza edizione è Re—form: in un luogo come il territorio del Castello di Monteserico, fortemente connotato dal vuoto più che dal pieno, dalle assenze più che dalle presenze, dalle potenzialità più che dagli atti, l’insistenza delle tracce abbandonate, precocemente obsolescenti, della “Ri—forma” agraria ci ricordano come, ai tempi odierni, non sia più possibile decretare e determinare una volta per tutte le forme della vita e delle relazioni umane e il loro rapporto con i territori a partire da un’immagine predeterminata di essi. Abitare un luogo, così come fare arte, è piuttosto una processualità complessa, necessariamente partecipata e negoziata, in cui la forma è solo il risultato instabile e precario, intrinsecamente impermanente, di un flusso che è possibile e necessario governare, ma che è controproducente predeterminare o forzare. In questo senso le teorie dell’abitare a cavallo tra Novecento e Duemila hanno seguito straordinariamente da vicino le teorie artistiche che parlano di peformatività, di relazionalità, di forme aperte e indeterminate in luogo di un’arte da contemplazione, il cui fine essenziale fosse la determinazione di una forma monumentale, come assertività stabile e imperturbabile.
Attraverso l’elezione di questa traccia tematica – in nessun modo prescrittiva delle proposte di partecipazione, che si auspicano invece più libere e aperte possibile – Map3 intende portare avanti le suggestioni di un discorso continuativo su e con i territori, con le loro valenze simboliche e metaforiche e con il loro ruolo nella necessaria ri—forma del vivere contemporaneo. Riteniamo che la fruttuosa indeterminazione di un luogo che ci interroga per la propria potente solitudine che ancora vibra per la storia che l’ha attraversato sia un’esperienza imperdibile per gli artisti del tempo presente.